martedì 15 dicembre 2015

Mamme e spiritualità




Non è affatto semplice conciliare il ruolo di madre con quello di donna di sapere, specie quando i nostri figli non sono più cosi piccoli e si sa, la curiosità a quell'età è dirompente. Arrivano gli anni dei continui "Perchè?" e quando le loro manine paffute iniziano a frugare nella nostra spiritualità, non abbiamo alternative: siamo giunte al momento delle tanto temute spiegazioni. Potrei usare proprio la mia storia come esempio, sapete? Divenni madre molto presto. Avevo 20 anni e mi occupavo di stregoneria e spiritualità già da qualche tempo. In una società che ahimè, ancora oggi, ci vede vittime dei roghi del nuovo millennio, dove non è più la carne a bruciare, ma la reputazione, rivelare a tua figlia che sei una figlia della Dea Madre deve essere un atto d'amore eseguito con delicatezza e cautela. Personalmente, ho preferito non perdere tempo. Ho permesso alla mia bambina di toccare con mano l'amore della Dea fin dal suo primo vagito. E' nata l'1 Agosto del 2001, ovvero a Lughnasad, il Sabba che segna l'inizio dei grandi raccolti. Avendo la bella stagione a mio favore, decisi di immergerla nelle acque del mar Tirreno e cosi, dopo un rituale di presentazione fatto di canti, tamburi e offerte a base di fiori, miele e frutta di stagione, fu baciata dalla Signora dei mari: Yemanja. Ancora oggi, il loro legame, è a dir poco commovente. Fu un rituale intimo ma molto intenso. Dopo aver affidato mia figlia e la sua protezione alla Rainha do mar, passo dopo passo, le permisi di scoprire un tassello per volta, il potere del femminino sacro. Trascorsero le lune, mutarono le stagioni, e, ciclicamente, proprio come dovrebbe essere intesa la vita, quello che un tempo era un fagottino scalciante adagiato sulla sabbia tiepida, cosparso di petali di rose bianche, stava diventando una giovane Dea pronta per conoscere la verità. Una della cose fondamentali è il coinvolgimento. Ma badate bene, nonostante il profondo legame fatto di sangue e anima, bisogna restare imparziali durante l'istruzione della prole verso la via misterica. Ogni errore, comporta delle conseguenze necessarie alla corretta crescita interiore dei nostri figli. Lasciateli sbagliare. In questa fase della loro vita, hanno bisogno di fare e disfare a loro piacimento. L'approccio, cosi come l'evoluzione, devono avvenire sempre in modo naturale, senza forzature e mantenendo fede il più possibile alla verità. Non mentite, non nascondetevi, non inculcate nelle vostre creature la convinzione che bisogna agire nell'oscurità e nel segreto. Se questo sarà il loro destino, dovranno viverlo con immenso orgoglio. La cautela e il tramandare i misteri con parsimonia, subentreranno automaticamente in loro. Uno dei tanti "problemi" è senz'altro la frequentazione dell'ora di religione a scuola. Le controversie in merito sono state moltissime, e, non vi nego che alla fine, ho deciso di introdurla a questo tipo di lezioni, perchè desideravo che sviluppasse la giusta conoscenza che è madre della pace e della tolleranza. Ad oggi, mia figlia, non ha mai manifestato alcun genere di intolleranza religiosa, bensì, accoglie a braccia aperte i culti altrui desiderosa di imparare e ascoltare. Questo per me è motivo di grande orgoglio. Lasciateli liberi di assecondare il richiamo dell'anima, non vincolateli, niente demoni legati all'unica grande verità da sfoggiare in pubblico. Non abbiamo bisogno di santoni che detengono lo scettro del potere universale. Necessitiamo di persone umili ma forti e preparate. Sostanzialmente, se fino ad oggi avete lottato per difendere il vostro culto, vi siete battute per affermare la vostra spiritualità in una società che fatica a comprenderne il significato, o semplicemente vivete la vostra fede con gioia e soddisfazione, tramandate lo stesso sentimento ai vostri bambini. Le vie delle spirito sono infinite e mutevoli. Non importa dove verranno condotti, accompagnateli fino a quando, proprio come una Crona che si rispetti, dovrete lasciare andare la presa incitandoli a camminare sulle loro gambe. Resterete eternamente li, sagge consigliere, ma solo se interpellate. Essere madre è il compito più duro del mondo. Essere madre e donna di sapere, lo è ancor di più.


Yemanja benedica i vostri figli ora e sempre. Odoyà!  

2 commenti:

  1. ..mi sono commossa....parole dolcissime...

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  2. Bellissimo articolo tesoro...un racconto a cuore aperto. Spero, un giorno, di poter gioire della maternità ed essere una buona madre come hai imparato ad essere tu. :*

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