lunedì 1 febbraio 2016

Rituale di Yemanja



Dopo la parte teorica e un po' di mitologia africana, passiamo alla parte pratica e senz'altro divertente del contatto con Yemanja. Parliamo di energia femminile, di acqua che genera altra acqua e cosi fino all'infinito, proprio come ogni donna consapevole dovrebbe essere. La vita stessa nasce da essa e nutre tutto ciò che troviamo in natura. Ecco perchè è importante entrare in connessione con le energie di questa Dea. Consiglio questo rituale a tutte le donne che hanno smarrito il contatto con la propria femminilità, o desiderano semplicemente rinnovarne la potenza. In realtà, questo rituale ha una doppia valenza: oltre a risvegliare il nostro potenziale legato al femminile sacro, ci consente di stilare una lista di desideri da esprimere e di cattive abitudini da eliminare. Bene, procediamo per gradi e vediamo cosa ci serve.


Occorrente:
1 immagine di Yemanja (stampatene una trovata su Internet)
1 candela votiva da 7 giorni bianca o 7 candele normali bianche
7 candele piccole galleggianti azzurre 
1 flacone di essenza alla lavanda
Alcune conchiglie 
Sale grosso
8 rose bianche
1 acquamarina o in alternativa un cristallo di rocca
2 contenitori in vetro di due dimensioni differenti. Uno dovrà essere più piccolo dell'altro
1 panno azzurro
1 foglio di carta
1 penna blu
Dell'incenso in bastoncini alla lavanda
7 Monete da 50 cent
1 vasetto di miele
1 bottiglia di spumante di ottima qualità
7 frutti freschi
1 specchietto
dei nastri blu o azzurri


Ora che abbiamo tutto il materiale, procediamo con la preparazione.
Prima di iniziare, eseguite un bagno di scarico o una doccia facendo bollire dell'acqua. Spegnete la fiamma, aggiungete 7 manciate di sale grosso, qualche goccia di essenza alla lavanda e i petali di una rosa bianca. Mescolate accuratamente con un cucchiaio di legno e coprite la pentola per mezz'ora. Lasciate raffreddare e versate il composto in un contenitore bianco di porcellana o se preferite di vetro. Eseguite la vostra solita doccia usando saponi neutri o al cocco, risciacquatevi con cura e versate sul vostro corpo il liquido che avete appena preparato aiutandovi con un mestolo o una tazzina. Bagnatevi dal collo in giù visualizzando le onde del mare che vi avvolgono come per purificarvi. Ringraziate, uscite dalla doccia, tamponatevi delicatamente con un asciugamano pulito e indossate qualcosa di bianco. restate qualche minuto in meditazione e solo quando sarete pronte, potrete passare alla seconda fase. Stendete il panno azzurro su un ripiano sicuro o su una mensola, disponete con cura la sua immagine, le monete, la candela 7 dias (sette giorni) o la prima delle 7 candele che avete comprato. Ungetela con un po' di miele e con l'essenza alla lavanda, lo specchietto, i nastri, accendete l'inceso e fate spazio al centro di questa composizione. Ora prendete la ciotola più grande e versate al suo interno dell'acqua, del sale grosso, i petali delle 7 rose bianche, le conchiglie, delle gocce di essenza alla lavanda e disponete le piccole candeline galleggianti insieme al minerale scelto. Non importa se lo spazio è minimo, fate in modo che ci stia tutto. Ora preparate in un piattino a parte la frutta fresca lasciandola integra e con la buccia, cospargetela di miele. Aprite la bottiglia di spumante e versatelo in un bel bicchiere. Portate ora tutto il vostro materiale sull'altare e offrite la frutta e lo spumante a Yemanja con molto rispetto e solennità. Poggiate la grande coppa al centro del ripiano e al suo centro immergete la coppa più piccola nella quale metterete la candela che avete appena preparato. Siete pronte per il vostro incontro con la Dea del mare. Accendete la candela, le candeline galleggianti e l'incenso, mettete uno dei suoi pontos (canti rituali che troverete su Youtube digitando "Pontos de Yemanja") inginocchiatevi, chinate la testa con umiltà al cospetto di Yemanja e bussate tre volte a terra. Raccoglietevi in preghiera, date in benvenuto alla Grande Madre africana dicendo: Odoyà! Ora assumete una posizione comoda, respirate profondamente per alcuni secondi e tenendo gli occhi chiusi, visualizzate il vostro incontro. Restate cosi per qualche minuto, lasciate andare tute le emozioni che avete dentro. Ridete, piangete, parlate, fate tutto quello che il vostro ventre vi suggerisce. Ora prendete il vostro foglio di carta, la penna blu e scrivete tutto ciò che vorreste allontanare da voi su una riga e tutto ciò che invece desiderate su un'altra. Piegate il foglio per 7 volte e mettetelo nella coppa con l'acqua salata. Da questo momento in poi, ogni giorno per ben 7 giorni ritornerete ai piedi del vostro altare rivolgendo una preghiera e un pensiero a Yemanja. Se avete acquistato 7 candele, ne accenderete una al giorno. Adesso alzatevi e danzate, cantate, specchiatevi, sentitevi bellissime, potenti e rinate. State incarnando il potere della Dea dei mari, siate la gioia! 
Brindate insieme a lei, assaggiate un po' di frutta, bevete dal suo calice e ringraziate per il suo amore. Quando sarete pronte, salutate la Dea, ringraziatela per le benedizioni e congedatevi. Allo scadere dei 7 giorni, sgocciolate le conchiglie, asciugatele e riponetele in un sacchettino insieme al minerale che fungerà da amuleto. Riponete il resto in uno scatolo. per quanto riguarda la frutta e lo spumante, se non potete raggiungere il mare, restituite tutto alla natura (prato, bosco, ai piedi di un albero) e fatelo dopo due giorni dal rituale. 


Yemanja vi benedica sempre! Odoya!

Yemanja



Siamo ritornate a scrivacchiare sul mio caro Blog. Di recente l'ho trascurato parecchio, ma il periodo è come sempre parecchio frenetico. Ebbene ci siamo! Domani si celebrerà una delle feste che amo di più in assoluto e la sua protagonista sarà Yemanja, la Dea africana dei mari. Il suo nome significa "Madre i cui figli sono pesci" 
Sincretizzata con la Vergine Maria, rappresenta in pieno la figura materna, benedice la fertilità e favorisce l'abbondanza ed è proprio per questo che viene raffigurata con due enormi seni che utilizzò per allattare figli suoi e non. Le leggende su Yemanjá sono moltissime, ma la più famosa è senz'altro quella secondo cui avrebbe accettato di diventare la moglie di Olofi, re di Ifé, solo dopo avergli fatto promettere che non avrebbe mai fatto alcuna allusione ai suoi grandi seni. Una sera però lui, dopo essersi ubriacato, cominciò a fare battute su di essi e la suscettibile regina, senza pensarci troppo, se ne andò. Subito pentitosi, Olofi le corse dietro, ma Iemanjá prima di sposarsi aveva ricevuto in dono da sua madre Olokum, dea dell’oceano, una bottiglia contenente un liquido magico che avrebbe dovuto rompere quando si fosse trovata in pericolo. Così, vedendosi inseguita, frantumò l’ampolla e dal liquido in essa contenuto si formò un fiume che la trascinò via. Non rassegnato a perderla, Olofi si trasformò allora in una collina e le sbarrò la strada: se lei cercava di passare a sinistra, lui si spostava dalla stessa parte e altrettanto quando tentava di passare a destra. A quel punto Iemanjá invocò Xangô, suo figlio prediletto, il quale dopo aver riunito tutte le nubi scagliò un fulmine che divise in due parti la collina permettendo così a sua madre di passare in mezzo e ricongiungersi ad Olokum: da quel momento Iemanjá si sarebbe sempre rifiutata di tornare sulla terra. Oltre a essere madre naturale o adottiva di quasi tutti gli orixás, Iemanjá è anche colei che protegge la testa di tutti gli esseri viventi, pertanto in un certo senso è anche l’orixá per antonomasia (dato che il termine orixá significa appunto “energia della testa”). Ecco come lo è diventata. 
Quando Olodumaré, dopo aver creato il mondo concesse un dominio ad ognuno degli orixá, attribuì a Iemanjá la cura della casa di Oxalá (il suo marito per così dire principale): ovvero l’educazione dei figli e le faccende domestiche. Vedendosi costretta a lavorare come una schiava mentre gli altri orixás ricevevano continuamente omaggi e offerte, lei prese a lamentarsi di tale ingiustizia con il marito, che dopo un po’, subissato dalle lamentele e non riuscendo più a sopportare la situazione, impazzì. A quel punto Iemanjá, rendendosi conto di ciò che aveva fatto, preparò dei medicamenti utilizzando piante e frutti vari, e si mise a curarlo. Lo fece tanto bene che Oxalá in pochi giorni guarì e, grato, andò da Olodumaré convincendolo a concedere a Iemanjá il dominio su tutte le teste. Da quel momento anche a lei fu reso omaggio quanto e più che agli altri orixás.
Considerato quanto si è detto finora, ma anche l'nflusso a dir poco fondamentale che possiede il mare nella vita della gente di Bahia, si può ben intuire la grande importanza che essi attribuiscono alla «Rainha do Mar». E infatti la festa a lei dedicata, che si celebra il 2 febbraio, è la più importante tra le ricorrenze legate al candomblé: in quel giorno una folla innumerevole, composta da bianchi e neri, ricchi e poveri, si riunisce alla Casa do peso, nel quartiere di Rio Vermelho, a São Salvado, recando doni per la grande Mãe das Águas. 
Con questi doni, che consistono in cibo, fiori, bamboline, nastri, stoffe, saponette, pettini, profumi, orecchini, specchietti (perché Iemanjá è molto vanitosa, anche se non tanto quanto Oxum, naturalmente), assieme a biglietti recanti le suppliche, vengono riempite ceste di vimini successivamente caricate su pescherecci, barche e jangadas dai quali, una volta al largo, vengono gettate in mare: se i doni, invece di affondare tornano a riva è segno che la dea non li ha graditi, ma questo non succede mai… e così la festa si conclude sempre gioiosamente tra canti e danze al ritmo degli atabaques.
Le figlie di Iemanjá hanno uno spiccatissimo senso della famiglia e sono molto altruiste, protettive, sensibili, ma spesso possono anche diventare aggressive, soprattutto quando sono chiamate a difendere i propri figli. Sono spesso un po’ troppo rigide, e in loro è molto forte il senso della gerarchia. Infine sono molto vanitose, amano il lusso e non sopportano la solitudine.
 

Caratteristiche
Saluto: Odó Iyá
Dominio: Mare
Axé: Fertilità, maternità, la testa di tutti gli esseri viventi
Sincretizzazione: Nossa Senhora da Conceição
Giorno della settimana: Sabato
Colore: Argento, azzurro, verde acqua
Strumento: Abebê (specchietto)
Cibo (offerta): Mais bianco
Minerale: Acquamarina
Fonte: Musibrasil

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