martedì 29 dicembre 2015

Chiara la lupa


La Donna Selvaggia porta tutto cio' di cui una donna ha bisogno per essere e sapere. Porta il medicamento per tutto. Porta storie e sogni e parole e canzoni e segni e simboli. E' nel contempo veicolo e destinazione.
Riunirsi alla natura istintuale non significa disfarsi, cambiare tutto da sinistra a destra, dal nero al bianco, spostarsi da est a ovest, comportarsi da folli o senza controllo. Non significa perdere le proprie socializzazioni primarie, o diventare meno umane. Significa piuttosto il contrario. La natura selvaggia possiede una ricca integrità.
Significa fissare il territorio, trovare il proprio branco, stare con sicurezza e orgoglio nel proprio corpo indipendentemente dai suoi doni e dai suoi limiti, parlare e agire per proprio conto, in prima persona, essere consapevoli, vigili, rifarsi ai poteri femminili innati dell'intuito e della percezione, riprendere i propri cicli, scoprire a che cosa si appartiene, levarsi con dignità, conservare tutta la consapevolezza possibile.
La Donna Selvaggia in quanto archetipo, e tutto quanto sta dietro di lei, È la patrona di tutti i pittori, gli scrittori, gli scultori, i ballerini, i pensatori, di coloro che compongono preghiere, che ricercano, che trovano, perchè‚ tutti loro sono impegnati nell'opera di invenzione, ed È questa la principale occupazione della Donna Selvaggia. Come in tutte le arti, sta nelle viscere, non nella testa. Può inseguire e correre e convocare e respingere. Può sentire, mimetizzarsi, e amare profondamente. E' intuitiva, tipica, e normativa. E' assolutamente fondamentale per la salute mentale e dell'anima delle donne.
-Donne che corrono coi lupi - C.P.E.

Photo: Chiara Mei

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