mercoledì 30 dicembre 2015

Soraya





Il coraggio è donna. Lo è ogni volta che insorge contro il dito feroce che giudicante le inchioda al muro dell'insicurezza. L'insurrezione è femmina avida e smaniosa di giustizia quando il fondo è stato ampiamente raschiato e di unghie non se ne hanno più. E' la bellezza di un guizzo palpitante di vita che fino all'istante prima sembrava volesse spegnersi arrendevole al cospetto dell'amara verità, dell'insanabile errore di valutazione. L'amore diventa gabbia e gli abbracci pesanti catene che accompagnano la malattia dello spirito, che, a lungo andare esplode violento nella carne. Se fossi scuola, insegnerei l'arte del non amare a tutti i costi. Abolirei quell'insopportabile sindrome che ti fa disincantata crocerossina delle cause perse, paladina degli uomini impossibili. Se potessi, se solo ne avessi la facoltà, diffonderei la disobbedienza al testosterone dominatore che a suon di finte lusinghe mutatesi in agonia somministrata lenta e indolore ti spinge vigliacco verso il baratro. Fu tuo il rammarico di appendere fiocchi rosa all' indesiderata culla, padre. Mia l'insoddisfazione di tingerli d'azzurro pur di compiacerti. E divenni dorata, cosi che ne il tuo, ne il mio di volere poterono sopraffare quello degli Dei che tutto vedono e ogni cosa stabilirono per quella figlia che Fato volle dissolta in mille minuscoli pezzi da seminare e mietere laddove la terra lo desiderava. Gravida di odio e trionfo di occhi di brace ritornai a te impugnando l'unica arma che la luna, madre amorevole, mi diede: una falce e l'urlo dei giusti che squarcia i cieli di ogni creatura oppressa. Avrei dovuto ucciderti quando ne ebbi l'occasione, ma mia fu la compassione e il prezzo da pagare per cotanta leggerezza pesa come 30 denari ottenuti in cambio dell mia libertà. Traditrice della mia stessa essenza, priva di qualunque misericordia, feci del tuo insegnamento l'unica via percorribile. L'uomo come patibolo nella pubblica piazza:non conobbi altro volto dell'amore. La mia colpa: essere donna. La tua certezza: poter confermare la mia colpa. Piegata davanti al sole che sorge, la promessa fatta fu un sussurro bagnato di pianto: rinasco aquila disobbediente priva di becco lasciato a pezzi ai piedi di una Madonna nera, in attesa della mia vittoria. 

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